GLI ATTACCHI DI PANICO

Valentina, 22 anni

DOMANDA

Buonasera,
giorni fa mi è capitato di provare una sensazione molto spiacevole: ero distesa sul letto, di pomeriggio perché volevo riposare, ma avevo la mente piena di pensieri ed ansie. Ad un certo punto mi sono sentita comprimere il torace verso il basso ed ho subito avvertito molta paura. Passato il momento peggiore, poi, sono scoppiata a piangere. Diversi conoscenti mi hanno detto che si è trattato di un attacco di panico e che di solito, appunto, succede a persone particolarmente ansiose e in periodi in cui si concentrano diverse preoccupazioni. L’estate scorsa, nello stesso periodo quindi, e sempre nella casa al mare, ebbi un’extrasistole: anche allora avevo finito gli esami e il ritmo di vita era cambiato nell’intenzione di rilassarmi.
In vacanza con me, però, quest’anno come l’anno scorso, c’è anche mia mamma (mio padre arriva nel weekend e i miei fratelli, che sono più grandi, vivono per conto loro): da qualche anno è entrata in menopausa e soffre delle cosiddette “caldane”. Quando le arrivano, ha sbalzi di umore improvvisi che la portano ad essere molto aggressiva e irragionevole, per cui mi accusa di qualsiasi cosa e a volte vorrebbe alzare le mani. Lei si è rivolta a un omeopata per curarsi, ma i miglioramenti sono molto relativi.
Io, ovviamente, soffro di tutto ciò, sia perché vivo nell’attesa di un suo sbalzo di umore, sia perché mi tratta male anche quando credo di non aver nessuna colpa e senza mai chiedermi “scusa” (non l’ha mai fatto in generale). E spessissimo mi rinchiudo in camera a pensare se la responsabilità sia davvero anche mia, come dice mia madre, cioè se io con il mio modo di fare, non certo perfetto, la disturbi.
Sono molto attaccata a mia madre, vorrei stesse sempre bene e mi dispiace tantissimo se sta male, per questo cerco di aiutarla nelle faccende di casa perché lei non si lamenti, anticipandola, e perché abbia più tempo libero per sé. In questo modo, però, ho sempre meno tempo per me, per frequentare le mie amiche, o per  fare quelle piccole cose che di solito si fanno in vacanza. Quando faccio le faccende per mia mamma, devo ammetterlo, cerco soprattutto di conquistarmi un po’ di approvazione. Questa ogni tanto arriva, ma basta uno sbalzo di umore perché lei si rimangi tutto in un attimo e perché io ricada nella tristezza. E se non faccio quello che lei vorrebbe, mi sento in colpa, come se fossi ormai dipendente da lei, tanto che a volte il mio ragazzo mi dice che “pendo dalle sue labbra”.
Sinceramente, sono stanca di essere trattata male e credo che, in fin dei conti, i miei attacchi di panico siano dovuti alla paura che mia mamma, più o meno volontariamente, mi incute. Ho provato a parlarle del mio disagio, ma lei dice di non sentirsi responsabile e che le mie ansie sono dovute in realtà all’università e ai malesseri fisici che puntualmente ho in estate, come i forti dolori mestruali, mal di testa, spossatezza e disturbi intestinali. Spesso, inoltre, aggiunge (sostenuta da mio padre) che sono ingrata ed egoista, proprio perché voglio dare a lei la colpa del fatto che sto male. In realtà, sono io che mi sento profondamente in colpa, perché ho la costante sensazione di non essere mai abbastanza brava e di non poter raggiungere i loro risultati nonostante i miei sforzi.
Ad ogni modo, vi ho scritto perché non so più cosa fare e perché sono incapace di gestire la situazione: non posso andare da uno psicologo perché i miei genitori non accettano la cosa e non posso andare nemmeno di nascosto perché non sono economicamente indipendente. Quindi, se avete un consiglio da darmi lo accetterei molto volentieri.
Grazie mille per la disponibilità.

 RISPOSTA

Carissima Valentina, stai effettivamente attraversando un periodo molto particolare che non va trascurato.
Cominciamo dai tuoi sintomi: hai sicuramente un’ansia molto forte che ti porta il senso di oppressione al torace, il pianto immotivato, le preoccupazioni… non sono sicura che tu abbia effettivamente avuto un attacco di panico in quanto mi parli solo di senso di oppressione. Un attacco di panico è un momento davvero sconquassante nel quale, chi lo subisce, ha paura di morire, il cuore batte velocemente e il respiro è toracico (“di petto”) e molto veloce. E’ andata così? Se la risposta è no possiamo parlare di attacco di ansia.
Che non va lo stesso sottovalutato però è importante dare i nomi giusti alle nostre sensazioni. Mi parli di tua mamma e mi parli del suo comportamento: io non credo possa essere “solo” dovuto alla menopausa. Lei prima della menopausa com’era? Era dolce, gentile e tenera o è sempre stata aggressiva?
Nel caso in cui sia cambiata di colpo intanto ti consiglio di farle parlare con il suo ginecologo, magari basterebbe una cura ormonale, o fare un esame alla tiroide.. nel senso che è difficile che le persone cambino dall’oggi al domani in questo modo senza un motivo, quindi sarebbe corretto fare intanto una verifica ormonale. A volte l’omeopatia non basta!
Detto questo sei entrata in un circolo vizioso tremendo fatto di senso del dovere, di responsabilità e sensi di colpa. Valentina, sei una ragazza davvero dolcissima e immagino che tu voglia davvero fare di tutto per aiutare tua madre, ma rinunciando alla tua vita, ai tuoi spazi, al tuo tempo libero, alle tue amiche non risolvi nulla! Non è colpa tua se tua mamma sta male e un modo per aiutarla è starle vicina, chiederle come sta ogni tanto, proporle delle attività divertenti insieme come andare al cinema, aiutarti a scegliere un vestito, preparale una torta.. ma “sacrificare” il tuo tempo libero non è la soluzione in quanto faresti le cose (le pulizie ad es.) solo per farti dire..brava Valentina grazie! E poi quando questo grazie non arriva subisci delle cocenti delusioni. Tutto questo ti fa davvero male! Il consiglio più grande che possa darti è di farti aiutare.. dal tuo fidanzato, da qualche amica, da uno psicologo del servizio pubblico (così non avrai problema “soldi”) a staccare questo cordone ombelicale fortissimo che vi lega in modo sbagliato. Non sei più una bambina ormai, a 22 anni potresti iniziare qualche lavoretto e iniziare a renderti piu autonoma continuando a studiare.
Non sono un caso i tuoi malditesta, i forti dolori mestruali ecc.. è tutto collegato a questo senso di malessere e forte stress che stai attraversando. Vedrai che riuscirai ad essere piu autonoma e dedicare a tua mamma meno tempo ma di piu qualità (facendo le cose INSIEME e non per lei) la situazione si normalizzerà.

 

(Risponde la Dott.ssa Pagliaro Germana)

Pubblicato in data 25/01/201