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Radici e Ali è il libro nato da un percorso personale di libroterapia, strumento utilissimo e funzionale per superare il lutto dei miei genitori, avvenuto nel giro di poco tempo, durante la pandemia. Un libro che parla di radici familiari e modi per volare.

La raccolta di storie di successo di persone che nella loro comunità hanno lasciato un segno indelebile e che ancora oggi se ne conserva preziosa memoria.

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Quarta di copertina:

Aveva solo due giorni per decidere e capì di avere bisogno di un parere. Si recò, quindi, nell’ufficio postale dove lavorava suo cugino come ispettore.

«Sono Pagliaro. Avrei bisogno di parlare con l’avvocato Cocilovo» disse a un dipendente.

A quel punto, un uomo che si trovava lì accanto si avvicinò: «Scusi, come ha detto che si chiama?»

«Pagliaro.»

«Luciano Pagliaro?»

«Sì…» Strizzò gli occhi e aggrottò le sopracciglia, cercando, invano, di riconoscere quel volto ignoto.

«Lei, per caso, ha vinto il concorso per Consigliere nel ruolo della carriera direttiva dei servizi della Presidenza del Consiglio dei ministri?»

Il suo sguardo si spalancò. «Sì…»

«E cosa pensa di fare? Accetta?» incalzò lo sconosciuto, con atteggiamento ansioso.

«Penso di sì. Perché?»

«Sa, io sono la persona che viene subito dopo di lei in graduatoria. Se dovesse rinunciare, io potrò prendere quel posto. Lei è giovane, ha tutta la vita davanti, mentre per me questa è l’ultima possibilità. La prego di pensarci. Ci dorma sopra una notte, prima di accettare.»

«Come puoi immaginare, Andrea, il nonno quella sera non dormì affatto…»

Sinossi

Luciano Pagliaro proviene da una illustre famiglia siciliana di antiche e nobili origini. Magistrato e giudice, eccelle nel proprio ambiente per la rettitudine, il grande acume, la costante ricerca di giustizia per la sua terra e la capacità di alleggerire la gravosità del lavoro con sagace ironia.

Ha trascorso una vita ricca di eventi che si sono susseguiti su uno sfondo socio politico in continuo cambiamento: dallo scoppio della Seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri, attraverso la nascita della Repubblica Italiana, lo sviluppo economico e tecnologico degli ultimi sessant’anni e la lotta contro la mafia in Sicilia, per poi godersi, ormai ottantenne, la tranquillità della pensione nel suo villino a Mondello. Il giorno in cui la figlia si trasferisce a casa del padre, per lavorare alla stesura della sua biografia, lo trova stanco e pallido. L’inaspettato decesso di Luciano, cinque giorni dopo, metterà Germana davanti all’ardua impresa di dover fare tutto da sola.

Una storia vera, raccontata da una donna che non ha permesso alla morte di porre fine al suo desiderio: quello di trasmettere a suo figlio Andrea, di quattro anni, gli affascinanti aneddoti della vita di nonno Luciano e della sua grande famiglia.

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